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I BENEFICI DELLA PSICOTERAPIA. LA PSICOTERAPIA MODIFICA IL CERVELLO?

Studi scientifici dimostrano che alcuni interventi psicoterapici modificano l’attività cerebrale soprattutto a livello di aree specifiche (per esempio la corteccia pre-frontale, il cingolo anteriore e l’amigdala). Queste modificazioni a carico di queste aree corrispondono a un miglioramento del paziente e a una riduzione dei sintomi.

I benefici della psicoterapia sono molti, i benefici e gli effetti conseguibili mediante la psicoterapia sono molti: riduzione della sofferenza psichico-emotiva; promozione del benessere psicologico; raggiungimento di un miglior equilibrio psichico personale; miglioramento delle capacità relazionali; miglioramento della gestione dei propri stati emotivi e dei propri impulsi; raggiungimento di una migliore comprensione di sé e dell’altro.

 

COME AVVIENE L'APPRENDIMENTO A LIVELLO BIOLOGICO?

 

Le cellule fondamentali che costituiscono il cervello si chiamano neuroni. I neuroni per comunicare e scambiarsi dei messaggi si avvalgono delle sinapsi. Nelle prime fasi di vita, fino ai 6-8 anni di età, vi è un rapido sviluppo del numero delle sinapsi.

In seguito, anche in base alle esperienze e agli apprendimenti che facciamo, si assiste a una progressiva e naturale eliminazione chiamata “potatura” delle sinapsi. In questo modo ogni cervello si specializza e ogni soggetto sviluppa e rafforza le propri attitudini e competenze.

Partendo da questo presupposto siamo in grado di affermare che le esperienze che ogni persona vive, incidono sui collegamenti sinaptici che il cervello crea. Le esperienze positive favoriscono i processi maturativi, al contrario esperienze negative o traumatiche possono ritardare o impedire la formazione di certi processi alterando anche il volume di certe strutture cerebrali.

Il cervello quindi è dotato di una plasticità cerebrale in quanto c’è una stretta interazione tra stimolazione ambientale e struttura e funzionamento cerebrale. Questa plasticità permette a ogni persona di apprendere nuove cose e, nonostante tutto ciò sia più semplice e immediato per i bambini, anche gli adulti possono riuscirci (per es. imparare una nuova lingua) anche se con più tempo e con più fatica.

In quest’ottica la psicoterapia può considerarsi una forma controllata di apprendimento nel contesto di una relazione terapeutica.

La psicoterapia, in combinazione con la terapia farmacologica, ove ve ne fosse la necessità, si configura come la strategia di trattamento migliore in quanto porta dei cambiamenti non solo nella “mente” ma anche nel “cervello”.

La psicoterapia genera l’apprendimento di nuovi modi alternativi di pensare e comportarsi.

L’apprendimento, infatti, come descritto dal premio nobel Eric Kandel genera nel cervello nuove condizioni. Kandel, difatti, ha affermato che la psicoterapia può produrre dei cambiamenti attraverso l’apprendimento, alterando la forza delle sinapsi tra i neuroni, portando poi a dei veri e propri cambiamenti morfologici nei neuroni stessi.

Gli esiti della psicoterapia ed i meccanismi di cambiamento ad essa connessi sono stati indagati ed approfonditi a livello psicologico e sociale e sono stati misurati attraverso il cambiamento dei sintomi, delle abilità psicologiche e del funzionamento sociale.

È divenuto chiaro come tutti i processi mentali derivino da meccanismi del cervello e, quindi, ogni cambiamento nei nostri processi psicologici e cognitivi si riflette in cambiamenti nelle funzioni e nelle strutture del cervello stesso.

Grazie all’avvento della neuroimaging funzionale (PET e SPECT) è stato possibile studiare i cambiamenti del cervello.

Finora sono stati condotti circa 20 studi sui cambiamenti del cervello in seguito a trattamenti psicoterapeutici per disturbi d’ansia, disturbi depressivi e disturbi borderline di personalità. Tali studi hanno evidenziato come la psicoterapia modifichi le funzioni cerebrali in pazienti con panico, disturbo d’ansia sociale, fobie specifiche, disturbo post traumatico da stress, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo depressivo maggiore e disturbo borderline di personalità.

I risultati di queste ricerche concordano sul fatto che alcuni interventi psicoterapici modificano l’attività cerebrale soprattutto a livello di aree specifiche (per esempio la corteccia pre-frontale, il cingolo anteriore e l’amigdala). Queste modificazioni a carico di queste aree corrispondono a un miglioramento del paziente e a una riduzione dei sintomi.

L’importanza di questi studi è evidente, in quanto, sottolinea come al di fuori di fattori culturali e dei pregiudizi esistenti la psicoterapia porti a dei reali benefici, anche misurabili attraverso tecniche di neuroimagining, per le persone che soffrono di disagi emotivi e psicologici di varia natura, come disturbi d’ansia e disturbi depressivi.

 

COME AGISCE LA PSICOTERAPIA SISTEMICA RELAZIONALE?

La terapia della psiche è realizzata con strumenti psicologici quali la parola, l'ascolto, il pensiero, la relazione, nella finalità del cambiamento consapevole dei processi psicologici dai quali dipende il malessere o lo stile di vita inadeguato della persona.

La psicoterapia ad indirizzo sistemico-relazionale considera la persona portatrice del malessere come membro del sistema in cui vive.

Il sistema famiglia ha un grande potenziale che è quello di essere in grado di aiutare il paziente a gestire e risolvere il suo malessere, rendendo la sua vita più funzionale. Specialmente in casi che riguardano i bambini o gli adolescenti (ambiti in cui la terapia familiare risulta un approccio particolarmente valido), si possono manifestare blocchi evolutivi che possono ridursi sino a scomparire completamente lavorando con le famiglie.

In questa ottica, le tecniche che si utilizzano hanno per obiettivo la modificazione di alcune regole del sistema, ovvero delle modalità di comunicazione e di interazione tra i membri che sembrano non portare ai risultati sperati.

Il primo incontro tra psicologo e paziente viene definito di consulenza psicologica, in quanto si tratta di un incontro conoscitivo in cui il paziente espone la sua situazione ed il motivo per cui ha richiesto una consulenza. Ad esso possono fare seguito altri incontri di consulenza o, qualora il terapeuta ritenga che ce ne siano le condizioni, l’inizio della psicoterapia.

La psicoterapia è un percorso che presuppone un orientamento ed un impegno congiunto del terapeuta e del o dei pazienti. Gli obbiettivi del percorso sono concordati insieme durante la consulenza psicologica.

La psicologia e una scienza complessa, che contiene al suo interno molte anime. Ognuna di esse ha dato vita ad un approccio teorico, che permette di leggere il mondo dando risalto a particolari aspetti.

L’approcco sistemico-relazionale si concentra su quanto avviene nell’ambito delle relazioni umane. L’attenzione del terapeuta è rivolta, oltre che all’individuo, alle sue relazioni ed alle dinamiche tra individui.

Il nostro mondo sociale pone ognuno di noi al centro di una complessa rete di relazioni che ci influenzano e sono da noi influenzate.

Con il tempo le relazioni più importanti della nostra vita ci insegnano cosa possiamo e non possiamo fare, ci indicano le strade che possiamo percorrere e quelle che ci sono proibite. Questo lungo processo ci porta ad indossare delle lenti con cui leggiamo il mondo. La terapia sistemica lavora su queste lenti.

La terapia sistemico-relazionale definisce le realtà sociali in cui l’individuo è immerso sistemi, intendendo con questo termine “un tutto che funziona come un tutto in virtù dell’interdipendenza delle sue parti” (Rapaport A.).

La famiglia rappresenta uno dei più importanti sistemi di cui facciamo parte: è il primo che conosciamo e lo portiamo dentro di noi per tutta la vita.

Quelle con i membri della nostra famiglia d’origine sono relazioni specifiche, uniche e necessarie per lo sviluppo di ogni individuo.

È necessario evidenziare che un lavoro terapeutico basato sul presupposto teorico descritto, può essere svolto anche alla presenza di un unico paziente. L'individuo è pur sempre un sistema, dotato di caratteristiche strutturali ed organizzative leggibili ancora con un paradigma sistemico.

Data la possibilità di operare utilizzando varie forme di psicoterapia (individuale, di coppia e familiare), il terapeuta valuta di volta in volta la scelta più idonea per ogni paziente.

La psicoterapia ad indirizzo sistemico relazionale si è molto diffusa in Italia e in Europa durante gli anni '80, in modo particolare nei servizi di salute pubblica, nel campo della patologia psichiatrica adulti, nella neuro-psichiatria infantile, nel campo delle tossicodipendenze e negli ultimi anni anche nelle problematiche che riguardano la separazione-divorzi e nelle problematiche scolastiche; inoltre nell'ambito della psicologia del lavoro ha trovato importanti e significative applicazioni.

 

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